La vigilanza sul sistema finanziario: obiettivi, assetti e approcci (Supervision of the financial system: objectives, structures and approaches)
Moneta e Credito
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Title |
La vigilanza sul sistema finanziario: obiettivi, assetti e approcci (Supervision of the financial system: objectives, structures and approaches)
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Creator |
Sarcinelli, Mario
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Subject |
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sistema finanziario, regolamentazione finanziaria G18, G28 |
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Description |
Dopo avere succintamente affrontato la specificità della finanza e le sue vulnerabilità, dalle quali quindi dipende la particolare attenzione che lo Stato dedica da sempre a questo settore, si richiamano nell’articolo le tre modalità principali con le quali si esercita la regolamentazione finanziaria; a quella di tipo strutturale o economica, molto praticata fino agli anni ’70 del secolo scorso, si è sempre più sostituita quella prudenziale, volta a salvaguardare la stabilità dell’intermediario e del sistema attraverso soprattutto un’appropriata base di capitale, e si va oggi affiancando quella informativa con riferimento non solo alle conoscenze delle due parti sull’oggetto della contrattazione, ma anche ai conflitti d’interesse di cui il venditore può essere portatore. La caduta di alcune istituzioni bancarie e la preoccupazione di eguagliare le condizioni di concorrenza internazionale hanno condotto alla formulazione di uno standard come i coefficienti di capitale che Basilea II sta estendendo al di là del rischio di credito e affiancando agli altri pilastri della sorveglianza e della disciplina di mercato. Maggiore attenzione è stata riservata negli ultimi tempi alle forme organizzative della vigilanza sul sistema finanziario, il che spiega l’interesse per le ragioni e per le esperienze relative all’autorità unica sui mercati finanziari. Tra i requisiti delle agenzie di vigilanza per conseguire l’obiettivo di stabilità e/o di efficienza v’è l’indipendenza, che non può essere disgiunta, però, da un processo di rendicontazione e dal raggiungimento di un equilibrio politico rispettoso del mandato affidato all’agenzia. In un’Europa che sta faticosamente progredendo lungo un quasi-federalismo, per potere estrarre tutti i benefici derivanti dall’unificazione del potere monetario e dalla creazione dell’euro, si pone sempre più la necessità di procedere speditamente sulla strada dell’unificazione del mercato finanziario e quindi di avere almeno un coordinamento delle strutture di vigilanza finanziaria degli stati membri, possibilmente raccordate da un’istanza centralizzata al livello dell’Unione. L’efficienza di una vigilanza microeconomica non va valutata riferendosi soltanto alla sicurezza e alla solidità delle singole istituzioni, ma anche alle sue conseguenze sul finanziamento delle imprese. La deregolamentazione, la libertà dei movimenti dei capitali, l’innovazione finanziaria e quella tecnologica hanno contribuito a esacerbare gli andamenti ciclici dell’economia reale, il che evidenzia sempre più l’importanza del rischio sistemico, porta in primo piano l’instabilità finanziaria e pone il quesito se un’impostazione macroprudenziale della vigilanza non sia la risposta necessaria. Le vicende americane che hanno posto in luce il fallimento di quel sistema di governamento societario hanno avuto un seguito in Europa e particolarmente in Italia con lo scandalo Parmalat. Il confronto tra la reazione avuta dal Congresso americano e i faticosi tentativi di arrivare ad una regolamentazione più stringente nel nostro Paese costituiscono l’ultimo tema; sinora non abbiamo dimostrato una forte volontà di accrescere in primo luogo la protezione dei risparmiatori-investitori. After briefly addressed the specificity of finance and its vulnerability, from which then depends on the particular attention that the State has always dedicated to this field, reference in the article the three main ways in which you exercise financial regulation, that structural or economic widely practiced until the 70s of the last century, has increasingly replaced the prudential, designed to safeguard the stability of the intermediary and of the system through especially appropriate capital base, and is now alongside that information with reference not only to the knowledge of the parties on the subject of bargaining, but also the conflicts of interest of which the seller can be a carrier. The fall of some banking institutions and the concern to match the conditions of international competition have led to the formulation of a standard such as the coefficients of capital that Basel II is extending beyond credit risk and joining the other pillars of surveillance and discipline market. More attention has been paid recently to the organizational forms of supervision of the financial system, which explains the interest for the reasons and experiences related to the single authority on financial markets. Between the requirements of supervisory agencies to achieve the goal of stability and / or efficiency there is the independence, which can not be separated, however, by a process of reporting and achieving a political balance that respects the mandate given to the Agency. In a Europe that is struggling to progress along a quasi-federalism, in order to extract all the benefits of the unification of the power of money and the creation of the euro, there is an increasing need to forge ahead on the path of unification of the market financial and therefore have at least one co-ordination of financial supervisory structures of the member states, possibly connected by an instance centralized at EU level. The efficiency of a micro-supervision should not be assessed only by reference to the safety and soundness of individual institutions, but also its impact on the funding of businesses. Deregulation, free movement of capital, financial innovation and technological helped to exacerbate cyclical trends in the real economy, which increasingly emphasizes the importance of systemic risk, brings up financial instability and the question is whether macro-prudential supervision approach is not the answer you need. The American events that have highlighted the failure of that system of corporate governance had a following in Europe and particularly in Italy with the Parmalat scandal. The comparison between the reaction received by the U.S. Congress and strenuous efforts to reach a more stringent regulation in our country are the last theme; so far we have not shown a strong desire to increase primarily the protection of savers-investors. JEL Codes: G18, G28
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Publisher |
Associazione Economia civile
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Contributor |
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Date |
2009-12-23
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Type |
info:eu-repo/semantics/article
info:eu-repo/semantics/publishedVersion Articolo peer-review |
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Format |
application/pdf
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Identifier |
http://ojs.uniroma1.it/index.php/monetaecredito/article/view/9541
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Source |
Moneta e Credito; Vol 62 (2009): nn. 245-248
Moneta e Credito; Vol 62 (2009): nn. 245-248 2037-3651 |
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Language |
ita
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Relation |
http://ojs.uniroma1.it/index.php/monetaecredito/article/view/9541/9436
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Rights |
Copyright (c) 2016 Mario Sarcinelli
http://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0 |
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